Seduta a terra, schiena contro il muro, gambe raccolte, braccia intorno alle ginocchia, viso inclinato, sguardo attento, occhi pieni di parole, nessuna pietà, imploravi muta, solo un po’ di attenzione sembrava richiedere quel cartello ai tuoi piedi, spiegavi con grafia da impiegata che ti serve un letto, ritrovare un lavoro. Il bavero alzato era di un giubbotto carino, non ancora segnato dalla strada che ora è la tua casa. Avremmo potuto essere colleghi, o semplicemente amici. Invece ti sono passato accanto, mentre percorrevo Milano, senza parlare, senza mettere una moneta sulla tua coperta, senza nemmeno fotografarti. Non avrei mostrato ad altri il tuo volto, uno sguardo non può replicarsi. A volte il ritratto è invisibile, è solo un ricordo, un inutile rimpianto.
Un ritratto fatto con il cuore…bellissimo
robert
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ci sono foto non fatte che rimangono impresse nella mente e nel cuore…
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Oh sì, le foto non fatte sono molte molte di più degli scatti che hanno preso consistenza con la fotocamera ! In realtà, credo non sia esatto dire che si tratta di foto non fatte, sono comunque immagini realizzate, anche se solo con la mente o col “cuore”. Grazie !
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