Qual è la direzione, la linea che finisce, lo sguardo che non si volta indietro ? Qual è il limite ? Perché i passi non fanno più rumore dei treni ? E la luce non si lascia sempre dietro un po’ di ombra, come cane al guinzaglio ? Mi fermo, mi guardo la punta dei piedi nella diagonale di viaggio: il mio.