Anche quando guardo i miei passi, e le piastrelle che colorano il marciapiede, e il muro chiaro, le impronte di mille palloni, di mani sporche e di suole appoggiate, in realtà vedo ombre che si inseguono da questa parte a quella, più vive sullo schermo del muro che altrove, e vanno staccandosi da terra, fino a oltrepassare la banda scura che delimita il gioco. Ed è stato solo un attimo.