Ho bisogno di un orizzonte, e di nuvole basse in cui sparire, verso un abisso di luce.
Ho bisogno di un orizzonte, e di nuvole basse in cui sparire, verso un abisso di luce.
…per collegare un prima a un dopo. Ogni suono, ogni voce, ogni movimento passa troppo velocemente. Tutto è solo rumore. Nel caos delle forme, le ombre sono l’unico mistero, un margine incerto, salotto invisibile di pensieri storti, soli, quieti.
Tutto il resto è marketing personale. Punto.
Tutta la luce che vorrei è un’immagine bianca. Ma non riesco a fotografarla. Devo accontentarmi dell’idea. PANTONE 11-0601 TCX Bright White dentro una cornice bianca. P.S. Tanto il blog è inutile, posso scrivere ciò che mi pare…
Dopo lo scatto. Solo allora inizio a guardare la scena con occhi coscienti. Cerco il centro, e il resto. Mi prendo tutto il tempo, a volte solo un minuto. Ma in quello spazio compio scelte definitive, alla ricerca di un equilibrio, o di uno squilibrio.
Tornavento, 2014 E’ bello pensare al futuro come a uno spazio puro, ancora da inventare, dove tutto può prendere forma, al quale dare ad ogni istante un significato: uno sconfinato silenzio di speranze e paure. Buon 2015
Non voglio aggiungere parole oggi, come quando spengo la radio per restare ad ascoltarmi, senza cercare di capire. Voglio che le immagini si svuotino, guardandole, o invece assorbano insensatamente ogni ipotesi. È il non detto che cerco, ostinatamente.
Cammino ancora, penso che la sera sia la ricchezza dei giorni uguali. Cammino e non cerco sogni in particolare, eppure riconosco la luce, come il volto amico di qualcuno. E il mio sguardo semplicemente si allarga, per lasciare passare, per cercare di contenere l’insieme. Quando guardare mi riesce come assaporare, in ognuno di quei piccoli momenti, sono …
Non potrei camminare con qualcuno, la sera. Ho bisogno per un po’ di solitudine, per compiere il mio giro attraverso le immagini. Riesco a malapena a fissarne qualcuna, la ritrovo per puro caso, abbandono ogni ordine logico. Eppure ogni quadro è la tessera di un puzzle, nascosta qua e là nel mio caos. Quando è …
Più o meno le sette del mattino, fuori ancora solo luce artificiale. La mente affollata di pensieri dai contorni indefiniti, ma opposti al senso di marcia del treno diretto a Milano. Così tutti i giorni feriali, forse lo stesso vagone, la stessa gente, la stessa musica negli auricolari, gli stessi sguardi ormai familiari eppure estranei. …